La legge n.192/5 tra i decreti legislativi, indica quali siano le temperature ottimali da rispettare dentro le abitazioni. Queste temperature sono state riviste verso il basso, sia perché si è visto che la salute non ne soffre, sia perché la necessita di urisparmio energetico ha imposto una moderazione dei consumi. A questo si aggiunge un ulteriore vantaggio dato dal fatto che a regimi minori, la combustione delle caldai libera meno sostanze inquinanti, contribuendo alla salvaguardia della qualità dell'aria.
La temperatura di norma dovrebbe attirarsi intorno ai 19 gradi centigradi. Ma come fare perché il calore non si disperda? Ovvero, come riuscire con il minor utilizzo possibile dei radiatori a far si che la casa rimanga calda?
Effettivamente vi sono degli accorgimenti da tenere per far si che il calore no subisca una dispersione eccessiva. Alcuno di questi sono strutturali, e hanno bisogno di lavori consistenti per essere essi in pratica, altri invece sono molto più semplici e per essere applicati abbisognano solamente di alcune piccole attenzioni da rivolgere al nostro ambiente di vita.
Tra gli interventi maggiori, vi è certamente quello dell'utilizzo degli infissi a doppi vetri. Questo sistema ha il vantaggio di essere veramente efficace al fine di mantenere il calore all'interno della cas, anche se effettivamente ha un costo di non secondaria importanza.
Tre gli accorgimenti semplici invece possiamo cominciare con il citare quello che prevede che le tende deri termosifoni posti sotto una finestra non arrivino a coprire il calorifero. Questo sarebbe il modo per togliere molto potere termico al termosifone, la qual cosa farebbe necessariamente salire il lavoro della caldaia per raggiungere la temperatura.
Un altro accorgimento è quello di non aprire la finestra troppo spesso e di verificare che non vi siano delle fessurazioni che lasciano passare aria. Nel caso questo avvenisse bisognerà provvedere a ricoprile e se l'aria passa dalla zona in cui il telaio batte nello stipite inferiore, bisognerebbe utilizzare quei sacchetti riempiti di un materiale un poco pesante da apporre in corrispondenza dello spiffero.
Ricordiamo poi che se è vero che la casa deve essere arieggiata, non è detto che questo non possa essere fatto ad un orario compatibile con il mantenimento della temperatura interna. Infatti arieggiare durante le ore più calde della giornata, dove l'aria esterna è meno gelata permette di risparmiare qualche grado nel necessario raffreddamento che avrà la nostra casa.
Infine ricordiamo anche che se le stanze nelle quali soggiorniamo sono limitate, e dunque se non utilizziamo tutta la casa, bisognerà tenere le porte delle stanze inutilizzate chiuse così da nofar circolare l'aria fredda e rendere l'ambiente da riscaldare più piccolo.
Con questi piccoli sistemi di una estrema semplicità si potrebbe forse riuscire nel doppio intento di mantenere la casa calda e risparmiare sulle pesanti spese che ogni anno e sborsiamo per il riscaldamento.
venerdì 16 dicembre 2011
venerdì 2 dicembre 2011
Produzione di acqua calda
La produzione di acqua calda per uso domestico e sanitario comporta certamente un certo dispendio di energia. I metodi che sono più comunemente usati sono il boiler elettrico o la caldaia a gas. Tra questi due è di minor impatto energetico la caldaia a gas tenendo conto del fatto di quanto costi la produzione di energia elettrica e quanta sia necessaria per riscaldare una quantità di acqua notevole, come quella contenuta dentro uno scalda bagno.
Tuttavia questi due metodi, che non utilizzano fonti energetiche rinnovabili, non sono gli unici, esistono infatti dei metodi, certamente più complessi nel piano della loro realizzazione, ma che utilizzano al contrario quelle che solitamente sono definite energie rinnovabili.
Tra questi metodi troviamo :
-l’energia geotermica che è un sistema che sfrutta il calore naturale del sottosuolo, o comunque la differente temperatura che sussiste tra il sottosuolo e l’esterno, che tramite un sistema di sonde e di pompe è in grado di modificare la temperatura dei locali in senso inverso alla temperatura ambientale. Indubbiamente è un metodo piuttosto laborioso, ma nel tempo se ne vedono i benefici in termini di risparmio e di ammortamento dei costi sostenuti; senza contare il grande beneficio che nbe deriva all’ambiente nel quale si evita di immettere sostanze derivanti da combistione e altro.
-caldaie e stufe a biomasse, che sono delle caldaie o comunque dei sistemi di riscaldamento ambientale che utilizzano come materiali combustibili per la produzione di calore degli scarti biologici che derivano dalla lavorazione di diversi materiali e che come tali hanno un prezzo ridotto rispetto ad al tri che invece derivano dalla raffinazione di materie prime, come il gasolio, o necessitano di grandi infrastrutture per essere convogliate all’interno delle abitazioni, gas ed elettricità
-infine vi sono sistemi di cogenerazione che funzionano secondo il principio di utilizzo contemporaneo del calore e dell’elettricità che deriva da fonti sia rinnovabili che non mediante un sistema integrato.
Quale che sia il sistema di riscaldamento che andremo a scegliere è bene che preventivamente sia eseguita per l’abitazione in oggetto una precisa valutazione energetica che possa dare la stima della tipologia abitativa sul piano dei consumi e della dispersione di calore.
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